Buongiorno a tutti, vi devo subito svelare che a Montegrotto esiste un luogo dove si possono vivere attimi di vera poesia. Le mie parole vi possono sembrare esagerate ma quello che io e Sara abbiamo provato si avvicina molto a questa descrizione. Chi abita in provincia di Padova sopratutto nella zona dei Colli Euganei può aver sentito facilmente parlare della Casa delle Farfalle di Montegrotto. Vi anticipo subito che è una visita relativamente breve ma si ha davvero la tentazione una volta terminato il percorso di volerlo rifare dall’inizio, perciò la consigliamo per i momenti di stupore e bellezza che ci ha regalato.
Parto quindi dal parcheggio dedicato , spazioso e comodo all’entrata, il costo del biglietto è ridotto per entrambe. Abbiamo iniziato la visita seguendo le indicazioni del percorso e qui vi racconto quello che ci ha emozionato maggiormente, siamo entrante in una stanza dove ci siamo ritrovate circondate da farfalle molto grandi ( le più grandi che abbiamo mai visto) di colore blu che svolazzavano tutto attorno a noi, il silenzio ha regnato da subito, inizialmente per lo stupore della scena poi perchè c’era la consapevolezza che le protagoniste del tempo erano loro.
Siamo uscite da quel luogo con il ricordo indelebile del rumore del loro sbattere d’ali. Tante altre farfalle di vari colori e dimensioni abbiamo visto poi, siamo infatti entrate in una stanza trasformata in una piccola giungla di piante esotiche dove anche qui le protagoniste sono sempre loro, sopra a delle rialzatine si poteva vedere della frutta lasciata a loro disposizione, è facile allora trovarle sopra a qualche banana o pezzo d’arancia a farsi un gustoso pranzetto. In questa stanza si possono ammirare anche altre specie di animali, mi sono soffermata maggiormente ad osservare una tartaruga dal guscio molle, in vita mia non avevo mai visto una tartaruga così particolare. Bene, pollice alzato per tutto ciò che la visita ci ha offerto, il giardino con i nani e i folletti del bosco ovviamente è dedicato ai più piccoli ma rimane comunque una passeggiata molto piacevole da fare. La foto l’abbiamo scattata nella serra delle falene, sono veramente enormi da vedere così da vicino. Qui per voi altre foto che ho scelto tra le più belle che ho fatto e che vi danno un’idea di ciò che abbiamo visto.
Un caro saluto a tutti e alla prossima.
La redazione
E’ passato un bel po’ di tempo dall’ultima pubblicazione, colpa mia, ma oggi spero di riscattarmi con questa descrizione della visita a Villa Camerini Contarini di Piazzola sul Brenta che io Caterina abbiamo fatto nel mese di luglio.
Prima però voglio dirvi una cosa che ancora non ho precisato e che ho sempre dato per scontato, questi post sono rivolti in modo speciale a tutte quelle persone che vengono definite portatori di disabilità con l’obiettivo di poter essere d’aiuto e di confronto ma spero siano anche un messaggio rivolto a tutti noi definiti abili che tanto abbiamo fatto e ancora tanto possiamo fare per diventare sempre più orgogliosi di far parte e qui copio da Dante dell’ “umana gente ” .
Bene tornando alla nostra gita, per accedere alla visita abbiamo dovuto prenotare ma per questo nessun problema il personale gentile e disponibile ha risposto praticamente subito alla nostra email ( al fine del testo lascio l’indirizzo email ed il numero di telefono). Per il parcheggio nessun problema, bello grande si trova proprio di fronte all’entrata principale della villa. Per chi è in carrozzella si entra dal piano terra dove si trova l’ascensore, un operatore disponibile ci ha accompagnate lungo il percorso fino al primo piano che sarà l’unico per noi che non possiamo usare le scale perchè l’ascensore non arriva al secondo piano. Tuttavia il personale ci ha consegnato un libro illustrativo che ci ha dato un’idea di quello che non abbiamo potuto vedere. La visita al primo piano è stata comunque davvero piacevole e interessante ( in ogni villa che si rispetti Bacco e le sue dimostranze non mancano mai 🙂 ) accompagnata dalle descrizioni della Guida. Da vedere in particolare il salone delle conchiglie al piano terra davvero una meraviglia.
Vista la bella giornata abbiamo deciso di farci un giro nel parco della villa, si tratta di una bella passeggiata nel verde con dei tratti delimitati da alberi secolari e non manca il laghetto che si può costeggiare tranquillamente, si può ammirare anche una simpatica isoletta nel mezzo della quale è stata eretta una statua del Cristo, per chi ha l’uso delle gambe può certamente andare a vederla da vicino. Comunque sia anche per chi è in carrozzella è sicuramente da consigliare perchè il giardino è tenuto veramente bene e l’erba è sufficentemente curata da risultare percorribile.
Si deve sempre contare sul bel tempo vi consiglio di chiamare prima di andare così da potervi organizzare nel migliore dei modi, vi lascio alcuni riferimenti:
telefono 0495598347 tutti i giorni dalle 9:30 alle 12.30 tranne mercoledì
email vi*************@re*****.it
Un abbraccio a tutti e alla prossima
Il 27 giugno io e Ginevra siamo state turiste a Venezia, l’obiettivo iniziale era solo la visita dell’ex manicomio sull’ isola di San Servolo, ora diventato museo del ricordo dopo la legge Basaglia, poi però, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di sapere che i due ponti di accesso alla piazza San Marco erano ancora fornite delle rampe, predisposte per una recente gara di corsa.
Bene, con questa bella notizia , abbiamo deciso di non lasciarci sfuggire questa occasione. Ma partiamo dall’inizio, abbiamo parcheggiato al Tronchetto dove si trova un’ampia zona di parcheggi, i traghetti sono tutti accessibili anche per chi è in carrozzella. La nostra prima tappa devo dire ci ha dato delle belle soddisfazioni, abbiamo potuto usufruire gratuitamente della visita guidata del museo, l’ operatrice molto gentile e disponibile ci ha illustrato come era organizzata la sanità ai tempi della Serenissima , la storia stessa dell’edificio, abbiamo visto una farmacia dell’epoca ancora intatta nonostante i secoli, i vari metodi di contenimento usati per i malati di mente ( la parte triste della giornata ma comunque interessante ) e foto cusiose di malati del secolo scorso all’entrata e all’ uscita dall’ospedale. Soddisfatte di questa visita abbiamo preso il traghetto per l’approdo a piazza San Marco e qui, dopo una breve sosta golosa per un gelato, abbiamo goduto la gioia di poter accedere ai ponti e alla meravigliosa piazza, orgoglio non solo dei Veneziani ma di tutti noi Italiani. Lo so, la foto non rende abbastanza ma vale la pena ragazzi vale la pena e ci è dispiaciuto non poter assistere alla Messa in Basilica, programmata per le 18:30, ma per noi il ritorno sarebbe stato troppo posticipato, quindi spero davvero che quelle due rampe sui ponti restino in modo permanente, per avere ancora un’altra occasione, ma sopratutto perchè tutti possano averla. Ma poi posso dirlo senza problemi, quelle due rampe non rovinano la bellezza dei ponti ma ne danno un tocco più umano, più prezioso.
Un abbraccio a tutti voi e alla prossima
La Redazione di MammaInsieme
Ciao a tutti, oggi vi racconto la gita fatta insieme ad Ester a Peschiera sul Garda il giorno 23 giugno. Per chi desiderasse fare una passeggiata lungo lago, questa cittadina, ( che a chiamarla così sarebbe un pò riduttivo ho saputo che dal 2017 la fortezza di Peschiera è entrata a far parte del patrimonio dell’ UNESCO), ne possiede una davvero ideale che si trova in via Lungolago Mazzini. Se si è fortunati si può trovare parcheggio nelle immediate vicinanze del percorso. Consiglio poi di cominciare la camminata dal punto dove la via principale che attraversa il centro del paese si apre sulla strada che costeggia il lago. La passeggiata offre una vista davvero spettacolare del lago ma anche delle terre che lo circondano, in lontananza abbiamo visto la giostra panoramica di Gardaland che si alzava in mezzo al verde del paesaggio. Il sole non è un problema neanche nei mesi più caldi perchè la passeggiata è ombreggiata da alberi secolari e si può fare qualche sosta o anche un piccolo spuntino, come abbiamo visto fare da qualche turista, grazie alle panchine che ogni pochi metri si fanno trovare. Alla fine della passeggiata ci siamo ristorate al cafè Theresienbrau con un toast farcito e una vista lago davvero niente male, questo cafè possiede un angolo di spazio esterno con tavolini ombreggiati dagli alberi e con posizione davvero ottima sul lago, pollice alzato anche per i servizi, spaziosi e puliti.
La foto che ho caricato l’abbiamo fatta lungo la piccola passeggiata panoramica che collega due bastioni e che si trova salendo la scalinata nei pressi del bastione Querini. La pendenza è abbastanza dolce e gli scalini sono bassi quel tanto che anche una carrozzella riesce a superarli però non lo consiglio perchè di fatto non è una salita accessibile .
Un saluto a tutti e alla prossima settimana
Ben ritrovati a tutti, oggi vi racconto una strana giornata che ci ha viste protagoniste io e Maddalena nel ruolo di turiste alla scoperta di Castelfranco il 18 giugno scorso. Ho definito strana questa giornata perchè i nostri tentativi ( e sono stati più di uno ) di poter vedere la pala del Giorgione, un dipinto raffigurante la Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Liberale e Francesco, sono andati tutti falliti. Castelfranco vale sicuramente un pomeriggio del nostro tempo, perchè le sue mura ( nella foto un piccolo scorcio), i giardini che le affiancano e poi il piccolo centro con all’interno le sue case, ristorantini, bar, tra l’altro vi consiglio quello adiacente la Piazza San Liberale dove si trova il Duomo, accessibile anche per chi è in carrozzina e vicoli, sono anch’essi espressione della nostra cultura e della bellezza che ci circonda. Castelfranco ha il valore aggiunto di essere la città natale del famoso pittore detto il Giorgione e qui infatti adiacente al Duomo si trova la sua casa museo, testimonianza della sua presenza nei luoghi ( ahimè chiuso al nostro arrivo). Come vi ho anticipato non siamo riuscite a vedere questa famosa pala perchè purtroppo al nostro arrivo il Duomo era chiuso e all’apertura c’era già in programma un funerale, abbiamo così passato il tempo passegiando per il centro storico e poi provando a visitare la Parrocchia di Santa Maria delle Pieve che si trova fuori delle mura ma anche in questa occasione il nostro arrivo è stato preceduto da un altro funerale ( incredibile ), poi un altro tentativo a vuoto per il Duomo ( funerale decisamente lungo ) ci ha indotte a ritornare sui nostri passi, il Giogione per noi quel giorno non era accessibile come le chiese del resto, chissà che il futuro ci dià un’altra possibilità.
Niente arte in questa giornata ma aria di primavera e chiacchere con risate sotto il sole.
Un saluto a tutti e arrivederci alla prossima con la romantica cittadina di Peschiera.
Un felice saluto a tutti, oggi vi devo dire che la descrizione di questa gita, trascorsa il 15 di giugno sul Lusenzo, mi rende molto ben disposta. Io e Benedetta dobbiamo ringraziare Monica che ci ha consigliato questo itinerario a partire dal parcheggio.
Il parcheggio in effetti è comodissimo all’entrata della passeggiata, si trova davanti all’Istituto Comprensivo Chioggia 4 in via Madonna Marina 4201 a Chioggia. In realtà si tratta di uno degli accessi alla pista ciclabile, ce ne sono altri e tutti accessibili, consiglio questo perchè si trova in un punto dove la laguna si restringe e le due sponde sono collegate da un suggestivo ponte di legno e per questo sembra proprio il punto di partenza ideale. Quindi come detto questa passeggiata consiste in una pista ciclabile e pedonale che affianca tutta la circoferenza della laguna del Lusenzo e permette inoltre di visitare Chioggia e Sottomarina che le fanno da contorno. Una pista veramente ben tenuta, accessibile anche per chi è in carrozzella e fornita pure di pannelli dove viene descritta la flora e la fauna che vi si trova. Arrivate in prossimità del centro abbiamo abbandonato temporaneamente la pista e siamo andate alla ricerca delle sue bellezze. Abbiamo passato la piccola porta Santa Maria che rappresenta in un certo senso l’accesso al centro della cittadina e per nostra soddisfazione siamo riuscite a visitare il Duomo di Santa Maria Assunta ( da vedere l’organo a canne), la Chiesa di San Martino (interessante la sua storia), la Chiesa di San Giacomo Apostolo ( molto bello l’affresco nel soffitto e da vedere l’icona della Madonna Marina sull’altare maggiore, a lei la popolazione è molto devota) e la Chiesa di Sant’Andrea (molto decorata internamente ma è da ammirare la torre esterna con l’orologio, ancora attivo, del 1386, definito come il più antico del mondo nel suo genere), che si trovano tutte lungo Corso del Popolo. Abbiamo conosciuto la storia della Madonna Marina chiamata anche Madonna della Navicella, l’immagine ricorda una Pietà con la Madonna avvolta da un manto di colore nero. La passeggiata è stata davvero piacevole, in tutto ci ha impegnate circa tre ore e mezza (visitando anche la città) consiglio vivamente di farla in primavera o autunno perchè la pista è tutta esposta al sole. Noi siamo state fortunate perchè la nostra giornata è stata nuvolosa e non abbiamo sofferto il caldo.
Un saluto a tutti voi , ci ritroviamo mercoledì prossimo con il racconto della nostra STRANA gita a Castelfranco Veneto.
Oggi vi descrivo la gita a Rovigo e a Fratta Polesine che io e Sveva abbiamo fatto il 28 maggio quando ahimè ( e questo non ha aiutato molto nella riuscita di questa giornata ) i Musei ancora restavano chiusi per il lookdown. Il parcheggio di piazzale Giuseppe di Vittorio lo consiglio a tutti coloro che vogliono arrivare in centro facendo pochi passi a piedi. Parcheggiata la macchina ci siamo dirette verso il primo sito di interesse; le due torri antiche, resti del castello medioevale, la torre Donà, che con i suoi 50 metri di altezza ha il vanto di essere nel suo genere la più alta d’Italia e poi la Torre Grimani o Torre Mozza che tuttora ospita la sede del gruppo volontari dei beni culturali CTG. Nella stessa piazza si trova anche il monumento a Giacomo Matteotti nato a Fratta Polesine nel 1885. Il giro poi è continuato andando alla ricerca del Duomo che abbiamo trovato chiuso così come la Rotonda, la Chiesa della Beata Vergine del soccorso, e chiusa pure la vicina Chiesa dei Santi Francesco e Giustina, peccato. Tuttavia siamo rimaste molto colpite dalla piazza Umberto Merlin, devo dire molto bella, è una piazza che presenta due giri di passeggiata a diversi livelli, accessibile a chi è in carrozzina, con delle panchine veramente da godere, sono in pietra e la seduta è sorretta da dei basamenti a forma di animali mitologici, alberi e piante sono ben curati e la fontana che inizialmente non funzionava ci ha regalato una bella visione mentre ce ne stavamo andando. Per concludere la giornata abbiamo deciso di visitare il paese di Fratta Polesine, dove Giacomo Matteotti è nato e dove è stato sepolto. Proprio qui si trova villa Badoer opera del Palladio e patrimonio dell’Unesco ( la foto come ricordo), passeggiando per queste vie siamo ritornate indietro con la storia, durante i nostri vagabondaggi in giro per il veneto è stato il primo luogo per noi dove abbiamo avuto occasione di ricordare il mondo dei carbonari non solo attraverso la rappresentazione di una statua ma anche attraverso pannelli descrittivi della loro opera e presenza nel luogo.
Un saluto a tutti e alla prossima.
Eccoci ritornate, giovedì 21 maggio io e Costanza dopo una lunga pausa abbiamo scelto Treviso come nostra prossima tappa.
Abbiamo in questo modo festeggiato la ritrovata libertà visitando una città con la consapevolezza che ci saremmo dovute accontentare solo degli esterni, tuttavia rassicurate del fatto che ci avrebbe regalato immagini ricche di bellezza storica e naturale.
Per l’itinerario da seguire ho scelto di affidarmi ai consigli del blogger Andrea Pizzato e devo dire che non è stata una scelta sbagliata, grazie ai suoi consigli siamo riuscite in 4 ore a visitare i siti di maggior interesse e senza averlo in programma abbiamo visto anche la Chiesa di San Francesco che conserva al suo interno la tomba di Pietro Alighieri figlio di Dante ( stranamente Lui riposa in una tomba fuori della Chiesa di San Francesco a Ravenna ), devo dire che è stato un piacevole fuori programma ed in aggiunta a questo, metterei anche la chiesa di San Martino che potete vedere nella foto ricordo, anche se non abbiamo avuto la fortuna di trovarla aperta la sua forma e i suoi colori ci sono piaciuti particolarmente.
Treviso è una bella città da visitare perchè a fianco dei sempre presenti edifici storici, belli da osservare e interessanti da ricercarne una breve lettura…., si trovano tre corsi d’acqua il Sile, il cagnan grande e quello della Roggia che creano al suo interno scorci davvero piacevoli dove si fa notare la pulizia dei giardini e delle piazze.
L’unica nota stonata ( ma non troppo) della giornata è stata la scelta del parcheggio, avevo in programa di parcheggiare al park della stazione ma quelli con il contrassegno sono esterni( si trovano a circa 50 metri sulla destra prima dell’entrata del park) e me li sono lasciati sfuggire quindi ho trovato questo parcheggio, molto comodo al centro, ma per uscire dalla macchina ti devi guardare bene le spalle perchè si trova subito dopo la stazione degli autubus con strada stretta e a senso unico ( quindi parcheggio in via Lungosile Mattei di fronte al bar Siamic…… da evitare ).
Quindi tirando le somme per me e Costanza, pollice alzato per Piazza della Signoria, Chiesa di san Francesco, Duomo, ( la Chiesa di San Nicolò era chiusa ) Isola della Pescheria, le ruote dei molini, la passeggiata lungo le mure e mettiamoci anche i conigli perchè la visione di questi piccoli animali liberi sulla piccola penisola del Paradiso nel Cagna fuori le mura, ci ha lasciato un ricordo piacevole.
Ciao a tutti voi, oggi vi descrivo una bella esperienza fatta lunedì scorso. Io e Adele (nome di fantasia) trovandoci a Verona abbiamo approffitato della bella giornata di sole e abbiamo provato a prendere la funicolare che da Via Fontanelle Santo Stefano 6 ci porta direttamente sul colle di Castel San Pietro. Noi arrivando abbiamo parcheggiato in Via del Redentore dove si possono trovare due parcheggi per contrassegno, è una strada stretta a senso unico con un marciapiede a tratti non praticabile per chi è in carrozzina, viene inoltre transitata da autobus, vi consiglio quindi di andare direttamente davanti all’entrata della funicolare dove si trova un parcheggio abbastanza grande e comodo. L’entrata principale è fornita di scalini ma lateralmente si trova l’accesso per chi è in carrozzina, basta suonare ed è arrivata una gentile operatrice che tramite una pedana elettrica ci ha permesso di arrivare alla reception, il biglietto è gratuito per entrambe, dopo siamo state informate su quello che riguarda l’entrata e lo spazio riservato per noi nella cabina. Il percorso è breve, circa 5 minuti, all’arrivo abbiamo trovato due panoramiche entrambe accessibili, nella prima che si incontra si vede la bellissima ansa del fiume Adige da dove abbiamo scattato la nostra foto, in questa però si trova un muretto alto per chi è seduto per cui è necessario avere abbastanza stabilità e forza per potersi alzare e appoggiarsi ad esso. In ultima per acceddere alla seconda panoramica, chi ha la carrozzina con ruotino anticaduta deve rimuoverlo perchè il marciapiede che la predece è troppo alto mentre il muretto è basso e permette anche a chi è seduto di godere della vista che il panorama offre, dobbiamo dire però che noi non abbiamo fatto tutto il giro del piazzale perchè c’erano dei lavori in corso, magari una piccola rampa per il marciapiede esiste. Che dire Verona è preziosa da osservare dall’alto perchè i suoi campanili, le sue chiese ma sopratutto i suoi ponti con i colori dell’acqua regalano immagini di pace, bellezza e armonia.
Un caro saluto a tutti, la Redazione.
Oggi vi racconto l’esperienza che abbiamo fatto ieri mattina io e Matilde ( nome di fantasia) alle piscine termali dell’hotel Sollievo a Montegrotto Terme. Abbiamo scelto questo hotel principalmente perchè offre l’accesso alle piscine con fascie orarie ridotte con la possibilità quindi di rendere il servizio più accessibile spendendo meno soldi e perchè per noi è il più vicino come tragitto. Ci siamo andate di mattina nella fascia oraria che va dalle 8.00 alle 11:00 al costo di 10 euro a persona. Accoglienza gentile e professionale , all’ingresso ci hanno consegnato le chiavette per gli armadietti ( molto spaziosi) e i teli-bagno, gli ambienti sono puliti gli spogliatoi sono abbastanza spaziosi forniti anche di asciugacapelli. Oltre alle macchinette per le bibite calde e fredde si trova anche un bar che noi però non abbiamo visitato. Molto utile anche è il dispenser per l’acqua fresca che si trova in prossimità della piscina. L’entrata in acqua è super accessibile in realtà sono due; una consiste in una rampa che può benissimo essere utilizzata da una carrozzella ( bisogna chiedere se ce l’hanno in dotazione) mentre l’altra ha pochi gradini dolci con un maniglione nel mezzo, l’unica cosa che abbiamo trovato un pò scomoda sono le mattonelle, troppo scivolose per chi ha difficoltà di equilibrio, ma abbiamo ovviato al problema tenendo le ciabatte da piscina fino all’entrata in acqua. La piscina niente da dire è stupenda con molte possibilità di godere del massaggio delle bolle d’aria in varie situazioni. A noi, che interessa sopratutto fare ginnastica, abbiamo trovato utilissimo il maniglione ( ce ne sono due) a bordo piscina. Per finire non ci hanno deluso neanche le docce che abbiamo trovato adatte alle persone che hanno bisogno di maggiore spazio e con la possibilità di avere un piccolo antidoccia con seduta per potersi asciugare comodamente. Non vi ho detto che il parcheggio è molto spazioso e si entra nel primo cancello subito dopo l’hotel.
Un caro saluto a tutti,
la Redazione